Duemila anni live all'Arena di Verona

L’Arena di Verona, in duemila anni di vita (risale al 30 d.c.), come una grande divinità, ha accolto nell’abbraccio della sua ellisse molti avvenimenti e spettacoli.
Le sue misure (asse maggiore e asse minore) sono poco più di 152 e 123 metri, l’altezza, con l’Ala, è 31 metri, l’arena vera e propria (il piano di sabbia, da cui l’Anfiteatro prende il nome) misura 75 metri per 44, la cavea è larga 39 metri e mezzo.
Nell’antichità vi si svolgevano i giochi dei gladiatori, gli spettacoli di caccia con animali, in particolare nelle ore del mattino, e quasi certamente vi furono martirizzati i cristiani; venivano organizzati anche incontri di pugilato, gare di atletica e di abilità varia. Poca importanza aveva, a quell’epoca, la musica.
All’interno, poiché vi si trascorrevano molte ore, potevano esserci luoghi di ristoro, di rappresentanza, fontane, zone con prostitute e anche ambienti di culto.
Dopo i Romani, intorno all’anno mille, l’Arena fu teatro di esecuzioni “spettacolari” dei potenti del tempo verso i loro nemici.

In epoca comunale, nel 1200, si poteva assistere a vere e proprie lotte “giudiziarie” in cui gli interessati, per risolvere i processi incerti, si servivano di lottatori professionisti che combattevano tra loro.
Nel 1276 si stabilì che le prostitute potevano abitare ed esercitare esclusivamente dentro l’Arena, nel 1278 furono arsi su un rogo allestito all’interno duecento eretici e nel 1310 si diede l’ordine di tenerla chiusa per evitare che vi si commettessero “maleficia” e di multare chi avesse divelto le porte per soddisfare i propri bisogni corporali all’interno.
Nel 1382 si tennero 25 giorni di grandiosa festa per le nozze di un notabile scaligero, con giostre, spettacoli e “proiettili” di fiori e frutti tra cavalieri e dame.
Nel 1450, pur lamentando i molti delitti che vi si commettevano, per la prima volta l’Arena fu definita “edificio memorabile che reca onore a Verona”. Purtroppo, le asportazioni di pietre per gli utilizzi più vari, pubblici e privati, dei veri e propri saccheggi, continuarono.

Erano momenti di transizione, in cui il monumento pur ammirato per la sua grandezza e unicità, nel contempo, era malfamato e utilizzato per lo scarico delle immondizie.
Poi, via via, a partire dalla metà del 1500, alle prostitute si sostituirono artigiani e commercianti. Nel 1544 vi fu un grande intervento di bonifica dell’Anfiteatro, furono portati via più di cinquemila carri di detriti con molti corpi umani e le chiavi vennero consegnate ad una donna che, contravvenendo alle disposizioni d’ordine, fece entrare anche “bestiami grossi”.
L’Arena da cimitero non ufficiale divenne così pascolo in città.
Alla fine del 1500 e per tutto il 1600, dopo un periodo importante di restauri, si tennero spettacolari giostre cavalleresche. Agli inizi del 1700 subentrarono compagnie di comici e ballerini che vi costruivano piccoli palchi e zone per gli spettatori in aree definite dell’Anfiteatro.

A cavallo tra il 1700 e il 1800 si svolsero le “cacce ai tori”, spettacoli in cui un toro (in alcuni casi un bue) si misurava con cani addestrati da macellai. In quegli anni, attrazione occasionale fu anche un rinoceronte, animale del tutto sconosciuto al popolo.
Nel 1786 Goethe si stupì che all’interno dell’Arena non si tenesse il gioco del pallone.
Nel 1820 esistevano ancora abitazioni dentro l’Anfiteatro, in quell’anno se ne decise lo sfratto e si concessero 42 arcovoli a uso di magazzino.
L’Arena fu utilizzata anche come campo di prigionia, prima per francesi, poi per austriaci che demolirono i teatrini per farne legna da ardere.
Nel 1803 i francesi sfruttarono l’Arena per una commedia di propaganda celebrativa per Napoleone.
Nel 1807 si tenne una caccia all’orso e nel 1816 una corsa di fantini.
In generale, nell’800 furono molto apprezzate le gare di equitazione e le gare con velocipedi, gli spettacoli di ascensione con mongolfiera, gli esercizi ginnici acrobatici, la commedia e il gioco della tombola e anche l’albero della cuccagna.
Verso la metà del 1800 iniziarono i primi spettacoli lirici.
Il 16 novembre 1866 vi si tenne la festa per l’annessione del Veneto al Regno d’Italia. In quegli anni l’esercito offriva nel Monumento il “carosello” e ogni prima domenica di giugno, l’incendio dell’Arena, spettacolo di fuochi d’artificio di grande successo.

Prima dell’inizio del festival d’Opera, gli spettacoli di maggior successo furono quelli circensi e anche le corse di cavalli e di asini, di uomini dentro i sacchi, parodie di giostre cavalleresche e spettacoli esotici. Nel 1890 si esibì persino la compagnia di Buffalo Bill con “Il selvaggio West”, a cui rispose un’associazione amatoriale locale con l’esibizione di “Pecoro Bill”. Poi dal 1913, per iniziativa del tenore Zenatello, inizia l’epopea delle grandi stagioni della lirica. Nel Novecento, in generale, sono stati organizzati gli eventi più svariati, proiezioni cinematografiche serali, bande musicali, balli, concorsi di bellezza e mostre di cani, spettacoli acrobatici, esibizione di cori, corse di cavalli e persino di struzzi, esposizioni di automobili, manifestazioni commerciali come mercati di bovini e fiere di prodotti. Numerosi anche gli eventi sportivi, gare di atletica, di ginnastica, corse, pallavolo e pallacanestro, pugilato, ippica, arrivi di gare ciclistiche, partenze di corse automobilistiche, partite di calcio in motocicletta, gare di tiro al piccione. L’Arena fu anche utilizzata per celebrare l’arrivo di massime autorità come Vittorio Emanuele III nel 1924 e Mussolini nel 1938. Papa Pio VI la benedì nel 1782. Dal 1937 è stata utilizzata come set cinematografico, si ricorda in particolare Barabba del 1961 con Anthony Quinn e Vittorio Gassman.

Oggi l’Arena è un tempio mondiale dell’opera e di grandi concerti live ed eventi televisivi. Vi si sono esibiti i “grandi della lirica”, due su tutti, Maria Callas e Luciano Pavarotti, e grandissimi artisti internazionali quali Paul Mc Cartney, Frank Sinatra, Pink Floyd, Bob Dylan, Elton John, David Gilmour, Roger Waters, George Michael, Chicago, Deep Purple, Black Sabbat, Sting, Rod Stewart, Anastacia, Kiss, Muse, Pearl Jam, Michael Bublè, Adele, Charles Aznavour, Leonard Cohen, Peter Gabriel, The Who e i più grandi artisti italiani, Adriano Celentano, Ligabue, Zucchero, Claudio Baglioni, Tiziano Ferro, Francesco De Gregori, Ennio Morricone, Gianni Morandi, Paolo Conte, Elisa, Giorgia, Laura Pausini, Renato Zero, i Pooh, Pino Daniele.

Fonte principale: Margherita Bolla, “L’Arena di Verona”, Cierre Edizioni 2012

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